08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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"Chi ha paura di sognare
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Boicottare o non boicottare??
Uno spunto di riflessione
Fabrizio Nencioni





















Spesso leggo o mi arrivano mail sulla Nestlè, sulla Nike e moltissimi altri nomi di multinazionali di cui potete trovare ampiamente elenchi sul web e nell'immagine di apertura di articolo, dove vengono additate come imprese che costruiscono il loro guadagno sullo sfruttamento minorile/femmiile nei paesi del terzo mondo. In questo rientra ampiamente anche la Cina. Infatti i prodotti cinesi costano poco perché la mano d’opera in quel paese è notoriamente a basso costo, uno dei motivi dell'attuale crisi economica. C’è anche da dire che i prodotti cinesi, oltre che ad essere fabbricati tramite il basso costo, sono spesso anche a bassa vitalità, nel senso che sono tossici. Questo è stato rilevato su giocattoli che i bambini si mettono in bocca e anche sulle tinte dei vestiti che si possono trovare sui vari mercatini a 1 o 2 euro, tinte che rilasciano la loro tossicità a contatto della pelle.

Queste mail sollecitano chi le legge a boicottare i marchi in esse elencati per non favorire il continuare di questo sfruttamento planetario; la Cina, stranamente, non la vedo mai comparire in questi elenchi*. Succede anche, a quel che viene detto dalle ditte interessate, che queste condizioni possono cambiare, ma mail dove c’è l’aggiornamento di eventuali cambiamenti delle modalità di lavoro non pervengono, sempre ammessa la loro veridicità. Con questo non voglio dire che le multinazionali non sfruttino i paesi poveri, lo so bene che questo sfruttamento esiste in maniera spesso vergognosa; quello che però non so è il livello di sfruttamento che può andare da 0 a 100 e del quale non possiamo esserne a conoscenza.

Circa un mese fa ho deciso di dare una “rinfrescatina” alla casa, come si dice dalle mie parti, nel senso di far tinteggiare le mura interne. Dalla rinfrescatina (mi sono fatto convincere dal mio amico muratore) siamo passati ad una ristrutturazione, o meglio un rifacimento della mia abitazione, mettendo il parquet, cambiando i mobili della sala, cambiando le porte e altri interventi di rinnovamento.

E’ sulla sala che voglio mettere l’attenzione. L’ho acquistata a Mondo Convenienza, una catena come l’Ikea, Desio & Robè, Brico, Panorama, nomi di catene di vendita che si possono trovare nel centro ovest della Toscana dove abito.
Effettivamente la convenienza c’è, staremo a vedere quanto questa roba dura nel tempo, ma questo è un altro discorso.
Il primo appuntamento per consegnarmi e montarmi la mobilia era per mercoledì scorso; mi è stato rimandato e posticipato a due giorni dopo dalla ditta alla quale l'avevo ordinato, con le loro scuse per il disagio e con l'applicazione uno sconto del 10% per questa mancanza, facendomi così rimanere molto soddisfatto di questa serietà.

Venerdì, cioè ieri, mi vengono a portare e montare i mobili. Sono due ragazzi rumeni, giovani, che parlano bene l’italiano e mentre stanno lavorando, mi dicono che due giorni prima non sono venuti perché i 4000 rumeni che portano e montano i mobili per la Catena per la quale lavorano, ricevevano 50 euro al giorno e questa serrata gli ha permesso di passare a 60, sempre e comunque una miseria. C’è anche da dire che – sempre stando a quello che mi hanno detto – lavorando in proprio, ricevono 250 euro al mese per il carburante dell’automezzo con il quale lavorano in proprio.

Ora, se così è, c’è una sola parola per definire tutto ciò e quella parola si chiama sfruttamento, esattamente anche se con modalità diverse, come quello della Nike, della Nestlè, della Buitoni e delle altre innumerevoli multinazionali - questo link è di un articolo vecchio ma il sito è uno dei migliori - che usano la povertà del mondo per guadagnare e arricchirsi.

E poi, come mi ha suggerito il mio caro amico Daniele di Roma: per avere prezzi così bassi, dove questa/e ditte fanno fabbricare le cose che poi vendono a costi così concorrenziali verso ditte di prodotti italiani??

Questo articolo vuole essere solo e soltanto uno spunto di riflessione.



* Se venisse messa anche la Cina come "marchio" da boicottare, saremmo tutti al buio. L'elettricista che mi ha controllato l'impianto elettrico in casa mi ha detto che le lampade vengono fatte TUTTE in Cina.




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